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Day 3: La Mostra di Venezia è di Johnny Depp!

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E’ stato il giorno di Johnny Depp, c’è poco da aggiungere. La star più attesa di quest’edizione è finalmente arrivata e il Lido ha vissuto 24 ore di puro delirio. Sì, 24 ore, non i pochi minuti del red carpet, dei photocall e della conferenza stampa. Perché i fan si sono appostati davanti al tappeto rosso sin dalla sera prima: muniti di sacco a pelo per la notte ed ombrellini per proteggersi dal solo durante il giorno, centinaia di ragazzi hanno atteso con coraggio che il “pirata” Depp sfilasse prima della proiezione di Black Mass, il gangster movie di Scott Cooper che lo vede protagonista. Poi, intorno alle 19, quando Johnny Depp è passato sul tappeto rosso, la zona davanti alla sala Grande del Festival è diventata teatro di un vero e proprio stadio. Striscioni, urla, cori facevano da contorno alla passerella del divo hollywoodiano. Una scena così ancora non si era vista quest’anno a Venezia.

L’accoglienza riservata a Mark Ruffalo e Jake Gyllenhaal in confronto passa in sordina. Depp ha letteralmente elettrizzato la manifestazione con la sua presenza, ed anche con la sua interpretazione. Quasi irriconoscibile, nei panni del boss malavitoso “Whitey” Bulger, l’attore con questo film ci regala l’ennesima grande prova della sua carriera, che conferma tra l’altro il suo abile trasformismo. Accolto da sentiti applausi sia dalla critica che dal pubblico, Black Mass, presentato fuori concorso, è un perfetto film di genere, dal ritmo serrato, sorretto da una solida regia e da un cast in gran forma. Con Depp, eccellenti le performance di Benedict “Turing” Cumberbatch, Dakota Johnson e Joel Edgerton.

Nella giornata di ieri, che possiamo ormai ricordare come il JD-Day, in competizione sono passati anche due film che potremmo ritrovare nel palmares finale. Il primo è Francofonia di Aleksander Sokurov, che è tornato a Venezia dopo il Leone d’Oro di quattro anni fa. Una potente riflessione sull’arte portata avanti con il solito ammaliante formalismo del regista russo, che racconta la collaborazione tra il direttore del Louvre Jaujard e il nazista Wolff-Metternich durante la seconda guerra mondiale. Una collaborazione grazie alla quale si riuscì a preservare i beni artistici del museo. Il secondo film è Marguerite di Xavier Giannoli, il ritratto della solitudine di questa ricca donna che, inconsapevole di essere palesemente stonata, di esibirsi in perfomance liriche. Ispirato alla storia vera di Florence Jenkins, il film ci offre nei panni della protagonista una splendida Catherine Frot, che si candida così seriamente per la vittoria della Coppa Volpi.

Nelle sezioni collaterali, da segnalare invece due opere prime italiane: Arianna di Carlo Lavagna con Massimo Popolizio e Valentina Carnelutti e Banat (Il viaggio) di Adriano Valerio con Edoardo Gabbriellini e Elena Radonicich. Due pellicole che in maniera diversa, e con tematiche completamente opposte (identità sessuale e emigrazione), riescono con coraggio e profondità a indagare l’Italia di oggi. Due belle sorprese che speriamo non siano passate inosservate nella giornata infuocata da Mr. Depp.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: Federica De Masi per DailyMood.it

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