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Day 2: Mark Ruffalo, Radha Mitchell e il dramma dei bambini soldato di Beasts of No Nation

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Dopo i fuochi d’artificio inaugurali, la Mostra di Venezia prosegue ad alti livelli. Se in apertura Everest, grazie ad un nutrito cast internazionale, ha infiammato il Lido ma non ha abbagliato la stampa, la seconda giornata di festival, invece, ha soddisfatto sia pubblico che critica. Il film che ha richiamato maggiormente le attenzioni di tutti i presenti a Venezia è stato senza dubbio Spotlight di Tom McCarthy. Da una parte per la presenza sul red carpet di Mark Ruffalo (ormai sempre più “divo” e sempre più bravo) e Stanley Tucci, dall’altra per la delicata e scottante tematica trattata nella pellicola.

Il regista americano porta infatti sullo schermo la storia dell’inchiesta condotta e pubblicata nel 2002 dal Boston Globe (e vincitrice del Pulitzer) sul giro di molestie sessuali su minorenni da parte della Chiesa cattolica. Un film che sicuramente farà parlare di sé e che si preannuncia protagonista ai prossimi premi Oscar. Peccato che Michael Keaton (altra grande interpretazione per lui dopo quella di Birdman) e Rachel McAdams, anche loro tra i protagonisti del film, non siano venuti al Lido. Ma peccato, soprattutto, che Spotlight non sia in concorso: una pellicola esteticamente e narrativamente molto classica ma al contempo molto efficace, che forse avrebbe detto la sua nelle scelte della giuria.

Altra pellicola importante, ma presentata in competizione, è Beasts of No Nation, una delle più attese di questa edizione. Un film crudo (ma non troppo) che racconta la tragica vita dei bambini soldato in Africa occidentale, costretti a crescere troppo in fretta per affrontare il dramma della guerra. Uno spaccato su un mondo a noi lontano, portato sullo schermo con forte empatia dal solido Cary Fukunaga, acclamato negli ultimi anni per la prima stagione di True Detective. “Rispetto al libro di Uzodinma Iweala, da cui è tratto il film, ho cercato di curare maggiormente il contesto politico”, ha dichiarato il regista in conferenza stampa. “Io ho studiato Scienze politiche e conosco bene i conflitti che affliggono questi paesi, così nella trasposizione cinematografica, ho aggiunto molti dettagli sulla guerra e sulle fazioni coinvolte in essa”. Con questo film Fukunaga conferma sicuramente il suo talento, ma ad impressionare di più sono gli attori. Da una parte un fantastico Idris Elba, dall’altra un sorprendente Abraham Attah, giovanissima rivelazione che siamo certi i giurati terranno seriamente in considerazione per il premio De Laurentiis.

Se Beasts of No Nation ha ricevuto molti applausi, ad essere accolto con palese indifferenza è stato l’altro film in concorso della giornata, Looking for Grace di Sue Brooks. “Volevo raccontare l’ineluttabilità del destino – ha dichiarato la regista – grazie ad una storia che indaga la mente umana in un contesto come il deserto che rende tutti vulnerabili”. Interpretato da Radha Mitchell (“il mio ruolo era stato affidato ad un’altra attrice, io sono subentrata a sole due settimane dalle riprese”, ha raccontato l’attrice), la pellicola è un road movie di destini incrociati nel deserto australiano. La regista, fra amori adolescenziali, segreti familiari e strambi personaggi (tra cui un anziano investigatore privato che non ha nessuna voglia di andare in pensione), intelaia un dramma velato di sottile sarcasmo ed ironia, strutturato su uno schema narrativo frammentato ma circolare, che trova la sua conclusione in un finale a sorpresa.

Venendo invece alle sezioni collaterali, da segnalare l’intenso Early Winter di Michael Rowe, presentato nelle Giornate degli Autori. Ambientato in Canada, il film vede protagonisti Paul Doucet e Suzanne Clément. L’attrice feticcio di Xavier Dolan si confronta con l’ennesimo ruolo complicato della sua carriera, e ci regala l’ennesima grande perfomance, confermandosi un’attrice capace di illuminare da sola lo schermo. Un’interprete splendida che speriamo possa trovare in futuro il ruolo della sua consacrazione internazionale.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credi: Federica de Masi per DailyMood.it

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