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“Il mio gangster poetico ed umano”. Johnny Depp incanta la Mostra con Black Mass

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Giacca verde, pantalone beige, look casual e solito immenso fascino. Johnny Depp ha incontrato la stampa nella conferenza più affollata di questi primi giorni di festival. Il divo americano ha parlato del suo ruolo in Black Mass, dove interpreta, dietro ad un trucco che lo rende quasi irriconoscibile, il celebre gangster James “Whitey” Bulger, uno dei più importanti boss malavitosi della storia americana. Simpatico, disponibile, visibilmente felice di essere al Lido, Depp era accompagnato dal regista del film Scott Cooper, dalla bella Dakota “50 sfumature” Johnson e da Joel Edgerton. Non è venuto al festival l’altro protagonista della pellicola Benedict Cumberbatch, ma la sua assenza non si è sentita: ovviamente gli occhi erano puntati soprattutto su Depp.

Mr. Depp, che ne pensa dei fan che la stanno aspettando sul red carpet da ieri sera?
Johnny Depp: Non mi piace definirli fan, semmai si tratta di persone devote che attendono lì per ore solo per salutarmi o darmi il benvenuto in Italia. Più che fan, sono persone che amano andare al cinema e ci mettono il cuore. Sono i nostri “capi”, perché sono loro che spendono i soldi per andare in sala. Non posso che ringraziarli.

Scott Cooper, com’è stato dirigere Johnny Depp?
Scott Cooper: Lo conosco da diversi anni. E’ uno degli uomini con più anima che io conosca, ed in più è molto gentile e disponibile. Vederlo trasformarsi un uomo malvagio come Bulger è stato impressionante. a differenza di tanti colleghi, come attore si assume la responsabilità di correre dei rischi. Non tutti lo fanno.

Johnny Depp, sullo schermo appare quasi irriconoscibile. Nei film la vediamo sempre trasformarsi, è un aspetto che ama del suo lavoro?
Johnny Depp: Recitare significa anche trasformarsi ed entrare nei panni di qualcun altro. Quando ero all’inizio della mia carriera, mi volevano solo con il bel ragazzo da poster, ma per me questo lavoro è altro. Io amo attori che sanno trasformarsi, come Marlon Brando, John Barrymore, Lon Chaney, Tim Curry. Mi piacciono le sfide, è importante mettersi alla prova in ogni film. Non voglio annoiare il pubblico, voglio sempre offrirgli delle sorprese.

Bulger non è l’unico gangster da lei interpretato sullo schermo, in Nemico pubblico, ad esempio, era Dillinger. Si sente a suo agio con questi personaggi?
Johnny Depp: Con il mio lato malvagio ho fatto pace tanto tempo fa. Io ho cercato di dare umanità a Bulger, perché anche i peggiori criminali hanno un lato umano. Dillinger e Bulger sono completamente diversi. In fondo Dillinger era una specie di Robin Hood, mentre Bulger è un personaggio più complesso, anche perché non avevamo molto materiale su cui basarci. Siamo riusciti a vedere solo qualche video dell’FBI e sentire alcune registrazioni, ma niente di più.

E’ stato difficile portare sullo schermo questa storia? E come avete lavorate nel ritrarre questi personaggi reali?
Scott Cooper: Non è stato semplice, perché è una storia vera molto complicata. Dovevamo mettere in scena la situazione di Boston degli anni Settanta, dove i criminali non erano molto distanti da chi doveva far rispettare la legge.
Joel Edgerton: Io interpreto il poliziotto corrotto John Connolly, e non è stato facile dare verità a questo personaggio così come a tutta la storia, perché quando si va nella zona sud di Boston ognuno offre una versione diversa dei fatti. Ottenere la verità assoluta è davvero difficile. A volte è ingenuo pensare che si possa raccontare tutta la verità su un personaggio reale, bisogna trovare la strada giusta e anche allontanarsi un po’ dai fatti.
Dakota Johnson: Per me è la prima volta che interpreto un personaggio reale, ed è un processo diverso rispetto a creare un personaggio dal nulla. Credo che sia importante prendere dalla realtà e poi trovare una propria interpretazione della stessa.
Johnny Depp: Avevo richiesto di incontrare Bulger ma lui ha rifiutato. Sul set, quando giravamo, è venuto comunque un suo amico. Mi è stato di grande aiuto e mi ha dato diversi suggerimenti, indicandomi anche le cose non dovevo dire. E’ un personaggio complesso, c’è una certa poesia nelle sue azioni. Molti dicono ancora che ha fatto molto per la gente, e per questo lo amano.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Foto di Federica De Masi per DailyMood.it

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