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Missoni, il genio del colore

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Il dialogo con l’arte europea del Novecento. La creatività e l’imprenditorialità di una grande Maison italiana. La straordinaria cultura e la genialità dei due fondatori.
 Ruota attorno a questi temi l’evento che il MA*GA di Gallarate (VA) dedica fino all’8 novembre 2015, a Ottavio e Rosita Missoni.
 Questo museo riapre al pubblico a due anni dall’incendio che ne provocò la chiusura e il temporaneo trasferimento delle collezioni con una mostra dedicata a un protagonista del Made in Italy che proprio a Gallarate vide i suoi esordi. Ottavio Missoni, infatti, aprì assieme alla moglie Rosita Jelmini il loro primo laboratorio tessile in via Cattaneo, a meno di trecento metri dalla sede di questo museo.

Da qui partì la loro impresa, che ci ha regalato in oltre mezzo secolo di attività uno stile inconfondibile, fatto di luci mischiate come in dei caleidoscopi per comporre miraggi paradossali capaci di prendere una consistenza fisica. Il percorso espositivo, caratterizzato dagli allestimenti che diventano essi stessi opere ambientali, evidenziando alcune principali caratteristiche della genialità dei Missoni, fatta di colore, materia e forma. Al contempo emerge quanto la loro creatività sia legata a doppio filo con l’arte, rappresentando un caso pressoché unico nel panorama della moda internazionale con chiari riferimenti all’astrattismo europeo, lirico e geometrico, al movimento futurista fino alle ricerche non figurative che rinnovano l’arte italiana nel secondo dopoguerra. Il visitatore è guidato lungo un percorso che vede questa attenzione per il contesto artistico diventare emozione e passione: quel sentimento profondo che ha animato i Missoni “artisti” e soprattutto i Missoni “maker”, capaci di riportare il senso artistico nel concreto delle loro realizzazioni di moda e design.

L’esposizione si apre con la suggestiva video-installazione di Ali Kazma Casa di moda, nata nel 2009 per mettere in luce l’esclusivo connubio tra l’aspetto artigianale che affonda nella tradizione e il design contemporaneo, l’approccio rispettoso del materiale e del lavoro della maison Missoni e la volontà dell’artista di osservare da dietro le quinte il mondo glamour della moda e, più ampiamente, dell’attività umana. Nella sezione Le Radici sono chiarite le origini della ricerca dei Missoni, le prime risorse e fonti d’ispirazione, nel campo delle arti visive e della moda. Il quadro di riferimento è quello della nascita delle avanguardie storiche in Europa, dall’astrattismo lirico di Sonia Delaunay, imprescindibile insieme a Kandinsky, al Futurismo di Balla e Severini e a Klee, fondamentale per la comprensione della complessa cultura e pratica pittorica di Missoni. In questo contesto si afferma un linguaggio espressivo basato sulla ritmica composizione di forme e colori utilizzati in modo puro, che i Missoni traducono e rielaborano nei motivi centrali del proprio processo creativo.
 Realizzare abiti per i Missoni significa, infatti, dare spazio al colore, alla materia e alla forma, immaginate e plasmate secondo una rigorosa e personale ricerca estetica, avvicinando il visitatore all’elasticità della materia e alla ricerca delle tonalità del colore, mostrando l’eleganza e la morbidezza del filato e del tessuto a maglia, principale cifra stilistica della maison documentata anche dagli oltre cento abiti storici esposti.

di Valeria Ventrella per DailyMood.it

Vademecum.
Missoni, L’ARTE, IL COLORE.
Museo MA*GA di Gallarate (VA)
fino all’8 novembre 2015

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