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Tutto iniziò con un cappello. La mostra di Lanvin a Parigi

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Quando, nel 1889, inaugurò la sua prima boutique, Jeanne Lanvin non sapeva che il suo nome sarebbe rimasto negli annali della moda e che quella data avrebbe segnato l’inizio di un’epopea. Oggi, a distanza di più di un secolo, il Palais Galliera- Musée de la Mode de la Ville de Paris rende omaggio alla stilista imprenditrice con una mostra dedicata alla più antica casa di moda ancora in attività. Una storia di classica perfezione francese, caratterizzata dal contrasto tra gli abiti in puro stile XVIII secolo – busto sottile, vita bassa e gonne ampie – e le linee nette dell’Art Decò, che oggi, dopo 125 anni, è ancora capace di dettare le regole dell’Haute Couture. Dopo aver festeggiato l’anno scorso l’anniversario dei suoi 125 anni (ricordate l’hashtag #lanvin125?) la mostra del museo della moda di Parigi racconta questa lunga storia di quella che in Francia viene chiamata “la Grande Dame de la Couture” attraverso un percorso tematico che studia tutti gli aspetti della moda Lanvin con un atteggiamento archeologico-didattico molto puntiglioso.

L’esposizione, realizzata con la collaborazione di Alber Elbaz, attuale direttore creativo della maison, raccoglie circa cento capi appartenenti alle collezioni esclusive del Palais Galliera e dell’archivio Lanvin. La mostra ripercorre tutta la carriera della stilista visionaria, cominciata nel 1885, proprio come disegnatrice di cappelli da donna. L’eccezionalità della storia di Lanvin sta nel fatto che ha molti caratteri moderni: Jeanne sembra, infatti, l’antesignana del direttore creativo/manager di cui molti aziende moderne bramano la figura, riuscendo ad interpretare e anticipare molte mode che sarebbero diventate di pubblico dominio solo molto più avanti. Una vera pioniera nel mondo della couture francese. A lei si deve la consacrazione del blu come colore della couture e il celeberrimo logo di Lanvin, ancora oggi in uso presso la casa di moda francese.

La sua creatività non conosce limiti. Una mente in continua attività che sviluppava idee mentre ne realizzava altre. È lei stessa che già nel 1926 si definiva “una donna d’affari” perché tra un disegno è un colpo di forbici per concepire i suoi modelli in realtà si occupava del business, partendo dalla couture femminile per affrontare poi la moda maschile è quella per bambini. La sua linfa vitale proveniva dal mondo intorno a sé. Lanvin trovava ispirazione in ogni oggetto con cui venisse in contatto, dai diari di viaggio ai libri d’arte, fino ai tessuti etnici. Una mostra per allenare la propria creatività e ammirare la bellezza nelle sue molteplici forme.

di Valeria Ventrella per DailyMood.it

Photo Credit ©Katerina Jebb for the pictures and ©Patrimoine Lanvin for the drawings) & some installation shots from ©Pierre Antoine

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