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Respiro cosmopolita e congestione emotiva. Primavera Estate 2015

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Stella Jean presenta per la Primavera Estate 2015 una collezione dal bagaglio antropologico imponente e di respiro cosmopolita, caratterizzata da un perpetuo rincorrersi di trompe-l’œil culturali: i tessuti e gli abbinamenti compongono paesaggi narrativi in cui si delinea un’inedita estetica di cui la moda (etica) diventa portavoce. Queste creazioni esplorative ed evocative nascono nel segno del proseguimento della collaborazione con l’agenzia dell’ONU International Trade Centre (ITC) che ha favorito l’introduzione dei tessuti fatti a telaio a mano dalle donne dei villaggi del Burkina Faso e del Mali e dei gioielli realizzati da artigiani haitiani.

La collezione prende le sembianze di una dichiarazione d’intenti e conferma l’impegno nel voler testimoniare, divulgare e rintracciare tradizioni inimmaginabili e secolari tramite una narrativa per immagini. I toni, a tratti epici, a tratti descrittivi e altre volte ironici, rivelano, tra la trama e l’ordito di un tessuto, più storia di quanto i libri possano raccontare. Stoffe cariche di memorie collettive, di cui sono ineguagliabili reporter. A testimonianza di questo, la Doctor Bag, dall’elegante sapore retrò e presa in prestito ad un italianissimo medico condotto, viene vitalizzata con i colori del Bogolan e le cromie sgargianti della stoffa rigata tessuta a telaio a mano in Burkina Faso.

La collezione SS 2015 di Stella Jean è caratterizzata da un inedito incontro che segna una vera e propria “congestione emotiva” per la stilista. Il ritorno a casa, ad Haiti. Definita da André Malraux come “l’esperienza più sorprendente dell’arte magica del XX secolo”, Haiti viene svelata, come mai prima, attraverso l’energica corrente artistica dei Caraibi, l’arte Naїf, emblema di quell’inclinazione all’osservazione attiva che si sviluppa intorno ad un animo semplice. È nell’ottica di quest’arte quale espressione di vita, natura e spirito che si animano le corti di donne al mercato alle prese con la loro quotidiana vanità multicolore, intrisa di imparagonabile dignità. Nel contesto di un mercato inteso come barometro sociale, troviamo le mercanti, dal portamento fiero e ornate da foulards che esaltano la femminilità, così come i ‘Tap-Tap’, tradizionali mezzi di trasporto comune definiti ‘Arte popolare su ruote’, su cui vengono dipinti soggetti della tradizione religiosa, popolare e storica di Haiti, frasi ironiche, messaggi o proverbi haitiani da artisti appositamente formati. Insieme agli asini, primordiale mezzo di trasporto e di lavoro, e alle canne da zucchero, questi sono gli elementi ricorrenti sia nelle stampe che nei dipinti a mano.

In un autentico simposio culturale, tra visioni ed espressioni di mondi tra loro solo in apparenza lontani e in contrapposizione, si sintetizza un’impeccabile crasi estetica tra Burkina Faso, Haiti, Mali, Italia. Una Babele a tendenza inversa.

A proposito di ITC – THE INTERNATIONAL TRADE CENTRE’S ETHICAL FASHION INITIATIVE

La Ethical Fashion Initiative è uno dei programmi di punta dell’International Trade Centre, agenzia congiunta delle Nazioni Unite e della World Trade Organization. Stella Jean collabora con la Ethical Fashion Initiative per produrre manufatti di lusso, in condizioni etiche ed eque, con artigiani africani e haitiani; Stella Jean ha infatti visitato il Burkina Faso e recentemente Haiti per sviluppare le sue collezioni. La Ethical Fashion Initiative e Stella Jean condividono principi e valori etici per l’emancipazione delle donne e la riduzione della povertà.

La Ethical Fashion Initiative crea un link tra i maggiori talenti mondiali della moda e gli “artigiani” marginalizzati – la maggior parte dei quali donne – dell’est e ovest dell’Africa, di Haiti e della Cisgiordania. Attiva dal 2009, l’Iniziativa ha già consentito a migliaia di artigiani, che vivono in distretti urbani e rurali poveri, di connettersi con la catena globale della moda. La Ethical Fashion Initiative è orgogliosa delle collaborazioni creative di lungo termine in tutto il mondo con brand del calibro di Vivienne Westwood, Stella McCartney, Isetan, Carmina Campus, sass & bide, Stella Jean, Karen Walker, Osklen, Chan Luu, United Arrows e Myer. La Ethical Fashion Initiative, inoltre, consente alla generazione di talenti emergenti africani di miscelare il “sapore” e la sostenibilità ambientale, che si concretizzano in collaborazioni creative con gli artigiani locali. In virtù del proprio motto “NOT CHARITY, JUST WORK”, la Ethical Fashion Initiative promuove una più equa industria globale della moda.

A proposito dei gioielli realizzati ad HaitiLa tradizione artistica dei Naïf e quella artigianale prendono vita anche nei gioielli sviluppati ad Haiti durante il viaggio di ricerca di Stella Jean con il team di ITC Ethical Fashion Initiative.

I Frutti di Cartapesta: I frutti di cartapesta sono prodotti a Jacmel, capitale culturale di Haiti e sede del più grande Carnevale del paese, in occasione del quale gli artigiani locali creano coloratissime maschere e decorazioni in cartapesta. La collezione di Stella Jean è stata prodotta dai più abili artigiani di Jacmel. I pezzi di frutta sono composti interamente da un mix di sacchi di cemento riciclati e amidi di origine vegetale, come la manioca, e ogni pezzo è dipinto a mano con cura.

Osso di Bue: Prodotto in un atelier di Port-au-Prince da una cinquantina di artigiani specializzati nella lavorazione di corna e ossa, questo sottoprodotto animale viene lavato, tagliato, sagomato e lucidato alla perfezione per ottenere una superficie liscia e lucida. Stella Jean ha direttamente progettato questi pezzi con gli artigiani locali durante il suo viaggio di ricerca ad Haiti con l’ITC Ethical Fashion Initiative.

Accessori in ferro battuto (fer forgé): La collezione di gioielli in fer forgé di Stella Jean è stata realizzata in diversi atelier che fanno parte di una vasta comunità di artigiani specializzati nella lavorazione del metallo, localizzata in Croix-des-Bouquets, nei sobborghi di Port-au-Prince. Qui, i fabbri del luogo hanno forgiato ciondoli e bracciali fornendosi di fusti di olio riciclato e usando esclusivamente un martello e la loro forza fisica per la realizzazione di ciascun pezzo. Il prodotto finale e’ stato, successivamente, dipinto a mano, rendendo, in tal modo, unico ogni esemplare.

Per Info: http://www.stellajean.it

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