La leggenda narra che Beethoven piangeva di felicità mentre componeva “L’Inno alla gioia”, movimento finale della Nona Sinfonia, suonata quasi tutta in Allegro.
Troppo riservato per ammettere di aver pianto di felicità, Fawaz Gruosi avrà sicuramente provato le stesse emozioni del grande compositore quando ha creato, dieci anni fa, la collezione Allegra, dedicandola alla figlia, Allegra. Così, il gioielliere “componeva” il suo Inno alla gioia di vivere, alla spensierata allegria della giovinezza, al contempo un tributo all’esuberanza delle creazioni gioielliere, in grado di catturare la luce e di rifletterla, metafora dei movimenti della vita.
Simbolo della vita e dell’amore, i cui legami, di diversa entità, sono sempre uniti, come i lacci d’oro o di pelle intrecciati, pieni, solidi, colorati come la vita, vibranti come l’amore, di queste creazioni, la collezione illustra visivamente questo viluppo emotivo, questo fermento interiore, ma anche quell’armonioso equilibrio e quell’appagante sensazione di realizzazione personale che solo la paternità può far provare a un uomo.