Eleganza intramontabile e fascino sensuale rappresentano una dualità che la stilista Frida Weyer ha dovuto conciliare affrontando una sfida impegnativa. Le linee sono particolarmente femminili e morbide, mentre lo sguardo si concentra sulle spalle, che diventano metafora della forza di una donna che comanda e seduce.
Gli elementi di lingerie, impreziositi da raffinato pizzo, ricordano i peccaminosi boudoir, mentre uno spacco profondo o una scollatura audace sulla schiena, riportano alla mente le dive di Hollywood. I primi ornamenti indiani, che rievocano i dipinti asiatici su lacca dell’archivio della Manifattura Meissen che hanno ispirato i ricami declinati in tonalità metallizzate o blush, che impreziosiscono chiffon di seta, organza e crêpe.
Piume e frange rendono i modelli ancora più dinamici, mentre ogni sospiro e persino il minimo movimento rivelano una passione vibrante. All’insegna del minimalismo, la palette cromatica si tinge di tonalità raffinate dello champagne e delicate sfumature rosate, senza trascurare un mora intenso e un nero seducente.