L’essenza del mito

Una vettura più adulta che si distingue, come mai in passato, per la sua qualità premium, il comfort di guida e la tecnica innovativa.

di Alessandro Baccani

Un mito può essere tale per le ragioni molteplici, ma l’essenza che esprime è unica e per non perderla deve mantenere nel tempo i canoni che l’hanno contraddistinta. Quando, nel secolo scorso, il compassato ingegnere anglo-ellenico Alec Issigonis disegnò la prima Mini, riuscì ad infondergli un’essenza elegante, ma pratica, dinamica e funzionale, all’epoca non comune, prerogativa tuttora nel Dna dell’attuale erede della celebre compatta. Quest’anno al prestigioso Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, il leggendario marchio Mini presenta una vettura concept sulla base della versione Clubman, una station wagon, anch’essa pronipote della Clubman con finiture in legno che tanto andava di moda diversi decenni fa. Lo sguardo si sofferma sui colori esterni (il “Berry Red” è abbinato al Silver per il tetto), che trasmettono subito eleganza e, nonostante le dimensioni aumentate, anche compattezza e agilità.
I classici stilemi di design Mini, come la calandra esagonale del radiatore, gli sbalzi corti e le luci anteriori e posteriori ellissoidali, garantiscono una riconoscibilità inconfondibile in ogni prospettiva.

Simbolo di dinamismo e di eleganza

Affascina anche il perpetrarsi di antitesi tra dinamismo e praticità, con i cerchi da 19 pollici da un lato e il portellone posteriore con apertura verticale a due ante dall’altro. Un tocco alla maniglia cromata e la Clubman Concept mostra il suo interno. Eccentrica ma raffinata, anche nell’espressione di prototipo da salone, non perde di vista la propria originalità…

L’articolo completo su INBENESSERE in Edicola.

Info: www.mini.it