Sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo e insensibile al fascino delle note metalliche, Serge Lutens continua ad alimentare il mito attorno alla sua persona abbandonando il filone dei profumi noir di cui è maestro per dirigere il suo naso verso orizzonti glaciali.
Prosegue infatti la collezione alternativa iniziata nel 2010 con il non-profumo L’Eau Serge Lutens.
Dita immerse in una conca, gocce d’acqua schizzate sul bucato come una benedizione impartita a una folla, il vapore che sale dal cotone mentre il ferro stira le pieghe.
È l’odore del vapore a esaltare la sensazione di freschezza. Il bouquet resta un segreto ma evoca il profumo del pulito, della biancheria stesa al sole, di una camicia appena stirata.
La sensazione rinfrescante è data dalle note agrumate che si svelano solo a contatto con la pelle.
Un seme, deposto su un terreno arido da un vento capriccioso. Resistendo al caldo opprimente, quel seme è diventato un albero, la Boswellia Sacra.
L’Eau Froide è la prima creazione dotata di una freschezza diversa e inconsueta, non ottenuta con l’impiego di note agrumate ma attraverso una formula incentrata sull’incenso somalo, la cui resina in diluzione sviluppa una freschezza minerale persistente e confortante.