Designer, stilista, regista e fotografo, Serge Lutens è soprattutto un artista che ha scritto le proprie regole.
Per creare La fille de Berlin Lutens attinge alla sua storia personale che sente parallela a quella della città di Berlino e si ispira alla diva per eccellenza, Marlene Dietrich.
È lei, la sua forza e l’assoluta femminilità, che l’artista vuole rappresentare nella sua creazione, a lei dedica la sua nuova interpretazione della rosa.
Affascinato dagli estremismi della Germania degli anni ’20-’30, prima libera, fervente, creativa, quindi oppressa, distrutta, rasa al suolo, segnata dal nazismo, e, ispirato dalle immagini a tinte forti, dagli scenari irreali e fantastici ingigantiti e deformati utilizzando giochi di specchi dal cinema espressionista tedesco.
Lutens paragona la capitale tedesca a una donna che è stata in diversi periodi sofisticata, libera e allo stesso tempo sottomessa e distrutta.