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Aromaterapia, alta cucina, accortezze eco-friendly al primo resort 100% ecologico delle Marche, nato dallo scrupoloso recupero di un progetto del 1400

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05 luglio 2012

Cà Virginia nasce dallo scrupoloso recupero di un rustico padronale dei primi del 1400 situato nel cuore delle colline pesaresi, a metà strada tra il mare Adriatico e la dorsale appenninica che divide le Marche dalla Toscana.

Abbracciata dai pendii e dai calanchi tipici del paesaggio del Montefeltro, Cà Virginia Country House offre la propria ospitalità senza produrre nemmeno un grammo di CO2, alimentata da sistema fotovoltaico, impianto solare-termico e da impianto geotermico.

Le sue 24 camere intrigano l’ospite con i segreti dell’aromaterapia sprigionata dalle erbe del giardino botanico. Il ristorante propone i piatti del territorio, a base di ingredienti autentici e a km zero. Anche il wellness si rifà alla filosofia “natural”, con trattamenti attinti dagli antichi ricettari di bellezza e 450 mq dedicati al benessere incondizionato.

Una tenuta del 1400, immersa nei calanchi del Montefeltro, rinasce con un polmone tutto verde: un impianto fotovoltaico di 200 kwp e un sistema geotermico di 213 kw che le consentono di accogliere ospiti e appassionati gourmet senza produrre nemmeno un grammo di CO2.

Ha sempre avuto un cuore palpitante di vita, Cà Virginia. Braccianti e mercanti vorticavano operosi tra le sue mura quattrocentesche, in principio custodi dell’ “oro giallo” dei Montefeltro: i covoni di grano raccolti sui terreni dell’ampia distesa agricola appartenente al Ducato.

Poi fu l’epoca del tabacco da fiore: i campi della tenuta, segnati sul confine dal fiume Foglia e dalle sue maestose anse alberate, accoglievano distese di Nicotiana Tabacum, la cui coltivazione in Italia cominciò a diffondersi dal 1600.

Tutt’intorno calanchi e dolci colline proteggevano la zelante industriosità di Cà Virginia dall’andirivieni di trafficanti e briganti in cerca di fortuna. Questa dimensione agreste, fatta di natura, acqua, tabacco e duro lavoro, è rimasta pressoché inalterata per quattro secoli, finchè nel 2008 si è trasformata per volere della famiglia Rossi in un progetto architettonico di grande fascino e valorizzazione della cultura contadina marchigiana.

A Cà Virginia si alloggia in ambienti dove il wi-fi convive con arredi in arte povera, mura in sasso accolgono impianti di domotica, attrezzate sale congressuali attivano sistemi di controllo computerizzati.

Cà Virginia Country House non nasce, dunque, senza aver prima instaurato un dialogo profondo e rispettoso del contesto territoriale e culturale che la circonda. Per questo fonda l’intera opera di recupero sui principi di sostenibilità, risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente, a cominciare dalla scelta di utilizzare solo energia geotermica e solare, di impiegare materiali naturali e conservare le radici locali.

Tradotto, significa che ogni pietra, ogni legno, ogni trave è stata dapprima fotografata, poi rimossa, successivamente restaurata e infine ricollocata nella sede originaria dopo aver provveduto all’installazione di tecnologie d’avanguardia volte a garantire gli standard più elevati d’ospitalità.

A Cà Virginia si alloggia, dunque, in ambienti dove il wi-fi convive con arredi in arte povera, mura in sasso accolgono impianti di domotica, attrezzate sale congressuali attivano sistemi di controllo computerizzati.

In cucina apparecchiature e impianti firmati Inoxpiù vantano un’alimentazione completamente elettrica – gestita da un computer che razionalizza e distribuisce l’energia elettrica assorbita riducendo la disponibilità energetica e i consumi – garantendo un consumo medio di appena 35 Kw. Nell’ex fienile è invece ambientata una eco-Spa, mentre la sala meeting è capace di ospitare un centinaio di persone (a platea).

L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico da 200 kWp, associata a quella dell’impianto geotermico di 213 Kw e del solare termico che produce acqua calda sanitaria, rende Cà Virginia Country House completamente indipendente dal punto di vista energetico.

L’energia prodotta è utilizzata per alimentare il ristorante La Locanda, i 450 mq del centro benessere Il Fienile, e l’area congressuale. La parte di energia eccedente viene riceduta a Enel Distribuzione con i seguenti vantaggi: zero impatto ambientale, zero consumi, elevata sicurezza degli impianti.

Il sistema integrato di energie rinnovabili –studiato, progettato e installato da Energy Resources- raggiunge il massimo dell’efficienza grazie all’impiego di un sistema assolutamente innovativo che ha reso il geotermico meno costoso e più facile da impiantare.

Energy Resources ha infatti brevettato una sonda geotermica dalla particolare conformazione a spirale, che consente di avere la stessa superficie di scambio già a pochi metri di profondità nel terreno, anziché negli oltre cento dei modelli tradizionali a forma di “U”: tale sistema abbatte i costi di installazione del 50%.

A Cà Virginia sono inoltre stati installati, su una superficie di 3000 mq, 1152 moduli fotovoltaici, per una potenza di 200 kWp con una tariffa incentivante di 0,46 euro/kWh del primo Conto Energia. Le centrali termiche che li controllano garantiscono tre livelli di temperatura, adatti alle diverse destinazioni d’uso in hotel.

Ogni sistema è stato integrato in modo da garantire efficienza totale e da subentrare in caso di deficit prestazionale. Le prestazioni sono comunque costantemente monitorate da un impianto domotico che aggiorna in tempo reale il contributo apportato all’ambiente e l’ammontare delle emissioni di CO2 risparmiate.

24 camere, diverse una dall’altra, intrigano gli ospiti con i profumi del giardino aromatico. Lavanda per calmare emicranie e rasserenare dallo stress, rosmarino per lenire asma e tosse, verbena per debellare l’insonnia. La suite peperoncino, caratterizzata da effluvi afrodisiaci e ambientata tra antiche travi a vista e mura in sasso, funge da nido a giovani coppie in luna di miele

Sfruttano i benefici dell’aromaterapia le 24 camere della country house, mantenute architettonicamente affini a quelle originali quattrocentesche, e impreziosite di aromi provenienti direttamente dal giardino aromatico. Alloro, anice, basilico, calendula, genziana, ginepro, melissa, salvia e zenzero sprigionano proprietà fitoterapiche e offrono rimedi naturali per ritrovare l’energia e il benessere.

Emicrania e sensi affaticati trovano sollievo nella camera “lavanda”, mentre asma e bronchi infiammati vengono debellati da un sonno ristoratore nella camera “rosmarino”. La cannella, noto come potente afrodisiaco, agisce efficacemente sulla fame nervosa, placandola, e inducendo ad altri più appaganti appetiti.

Dalle finestre delle camere, arredate con mobili in arte povera e soffici piumini, si scorgono i piccoli borghi e le rocche medievali del territorio marchigiano. Travi in legno, pareti in pietra, pavimenti in cotto impreziositi da tappeti orientali rimandano immediatamente al fascino del passato.

C’è solo un angolo che forse si contende alle 24 stanze la preferenza degli ospiti:è quello delle chaise longue a bordo piscina. Tutt’intorno, distese di lavanda e parterre di gelsomino a loro volta circondati da una ricca vegetazione autoctona perpetra le armonie del Montefeltro, fornendo ottimi spunti per sessioni di teambuilding o eventi en plein air.

Crostate alla marmellata di mele cotogne (fatta in casa), ciambelloni alla liquirizia e miele degli alveari della tenuta inaugurano la giornata a Cà Virginia.

Il risveglio a Cà Virginia ha il profumo delle crostate alle mele cotogne e la fragranza dei biscotti alle mandorle appena tolti dal forno. Daniele e Valerio, i pasticceri di casa, si sono alzati di buon’ora, hanno montato le uova, impastato il burro, lo zucchero e la farina per accogliere gli ospiti del resort con i profumi della tradizione.

Ciambelloni alla liquirizia, bombolotti ripieni di crema pasticcera, torte al cioccolato e soffici brioche lievitate naturalmente schiudono al palato i sapori del territorio secondo le ricette tramandate dalle donne di famiglia. Sulle tovaglie in lino, fresche di appretto, scorrono le ceramiche bianche e i vassoi intarsiati in legno, per scandire i rituali ormai dimenticati di una colazione consumata lentamente, tra aromi sinceri e prodotti genuini.

Come il latte Montefeltro crudo, servito naturale, appena munto, mantenendo così intatte le vitamine e i fermenti lattici vivi in esso contenuti.

Come le confetture di mele cotogne o la marmellata di pere e bacche di rosa canina preparate in casa e dolcificate con il miele millefiori prodotto dagli stessi alveari della tenuta di Cà Virginia, da arnie di tipo marchigiano (un modello di arnia razionale che deriva dall’americana Langstroth, studiata appositamente per un tipo di apicoltura industrializzato e produttivo): simbolo di un legame, quello tra l’uomo e l’ape, rimasto immutato da secoli.

Le antiche mura in sasso, gli archi a volta e le travature originarie custodiscono le sale del ristorante Locanda Cà Virginia.. qui il vino, la carne, i salumi e i formaggi parlano il linguaggio del Montefeltro

Anche le “sfogline” sono al lavoro dalle prime ore del mattino: munite di mattarello e olio di gomito tirano la sfoglia per le tagliatelle all’uovo, preparano i passatelli all’urbinate, schiacciano le patate per gli gnocchi, amalgamano farina, acqua e lievito per sfornare focacce, piadina, schiacciate e grissini.

Accompagnano i piatti del territorio del Montefeltro, cucinati esclusivamente con ingredienti autentici e a chilometro zero. Come la costata marchigiana IGP, carne di assoluta qualità proveniente dalle zone pedemontane e allevata allo stato semibrado.

O il prosciutto di Carpegna D.O.P, il lonzino del Montefeltro, la casciotta di Urbino D.O.P, il formaggio di Fossa D.O.P, stagionato per tre mesi nelle fosse della Porta di Sotto. Tutte espressioni di una norcineria marchigiana e di una tradizione casearia dalle radici antiche, consolidate nei secoli, e oggi rigidamente regolamentate e certificate.

Lo stesso olio extravergine d’oliva di Cartoceto D.O.P, usato per condire ogni piatto, deriva da olive raccolte a mano negli uliveti di settanta olivicoltori distribuiti sui terreni di Cartoceto e sottoposte a molitura a freddo in soli quattro frantoi autorizzati dal disciplinare del consorzio.

Oltre che dall’olio, la pasta è insaporita da scaglie di tartufo bianco di Aqualagna, funghi porcini dell’ Appennino, ragout di capriolo degli alture al confine tra Marche e Toscana, zafferano del Montefeltro coltivato in zafferaneti per lo più a conduzione familiare, dove gli agricoltori scendono in campo fra la notte e l’alba per poter cogliere i fiori ancora in boccio.

Tra le mura in mattoni e i sassi facciavista del ristorante, caratterizzato anche da enormi travature del soffitto e archi a volta che collegano le diverse sale, alla Locanda Cà Virginia concludono il pasto deliziose creme brulèe alla lavanda o alla liquirizia, rinfrescanti sorbetti alla menta e basilico (raccolti nel giardino aromatico del resort), gelato allo zenzero o agli agrumi (anch’esso prodotto in casa), e un irresistibile ventaglio di pere al Visner con gelato allo yogurt magro.

Nessun problema per la linea, ogni piatto è infatti seguito, in carta, dall’indicazione dell’apporto calorico, fornendo così la possibilità di abbinare leggerezza e calcolo energetico alla sapidità dei piatti.

Scrub alla lavanda e massaggi all’olio e zafferano: al centro benessere Il Fienile anche il wellness è 100% naturale.

In più, una vasca idro-care con sali del Mar Morto e acqua a temperatura corporea introduce al relax incondizionato. Non mancano il percorso kneipp, le docce cromo-emozionali, la cascata di ghiaccio, la sauna e il bagno turco per un detox d’urto.

Dalla terra alla tavola e infine sul corpo. A Cà Virginia la filosofia “natural” abbraccia anche i trattamenti benessere in programma al centro benessere Il Fienile, ricavato, per l’appunto, negli alloggi dove un tempo riposavano i covoni di grano e tabacco.

Le ricette per la cura del viso e del corpo sono tratte dagli antichi ricettari di bellezza, in cui erboristeria, cosmesi e alchimia si fondevano in magici rituali. Lo scrub alla lavanda, ad esempio, sfrutta le virtù di ingredienti purissimi come il sale integrale marino, i fiori di lavanda essiccati, l’olio essenziale di lavanda, l’olio di mandorle dolci.

L’azione esfoliante del sale è energica e profonda, agisce sulle zone del corpo maggiormente soggette a ispessimenti, quali gomiti, ginocchia e piedi. I principi attivi dei fiori di lavanda riducono l’irritazione e stimolano la rigenerazione cutanea. L’olio di mandorle dolci ridona morbidezza ed elasticità ai tessuti, regalando la sensazione di una pelle levigata e rinnovata.

Lo zafferano del Montefeltro sprigiona invece tutte le proprietà racchiuse nei suoi pistilli dorati contro i dolori reumatici e le infiammazioni cutanee. Associato a un massaggio all’olio d’oliva, dalle proprietà nutrienti e idratanti, vanta un’azione antiossidante e anti-aging.

Il pieno relax si raggiunge poi nella piscina idro-care del centro benessere Il Fienile: la vasca, rivestita in preziose tessere di mosaico e arricchita di cascata cervicale, contiene sali del Mar Morto e acqua a temperatura corporea.

Il corpo fluttua in bilico tra la dimensione reale e quella onirica, abbandonando le tensioni e sciogliendo le contratture sotto il getto alternato dell’idromassaggio, che con programmi e temperature differenziate riattiva la microcircolazione lombare e degli arti inferiori.

Una copertura vetrata sovrasta la vasca mentre una parete vetrata proietta la vista sul giardino, introducendo l’ospite in un miraggio chiaro-scuro, illuminato soltanto dal colore naturale dell’acqua e dalle candele disseminate lungo il percorso.

Dopo un’immersione tra i suoi flutti, è bene approfittare delle gocce di vapore del bagno turco, che, alla temperatura di 45-48°C, pervadono il corpo senza affaticare le membra.

Una sosta all’interno della sauna finlandese allenta la tensione dei muscoli, mentre la freschezza della cascata di ghiaccio placa l’arsura della pelle e tonifica all’istante i tessuti. Infine, un po’ di riposo sui lettini dell’area relax, fornisce l’occasione per reidratare il corpo e rallentare i battiti del tempo. Almeno per qualche minuto.

100 ettari di straordinaria varietà: alternanza di radure, boschi, corsi d’acqua. Ambienti naturali incontaminati e rigeneranti, quanto di meglio si possa desiderare per organizzare corsi di formazione, teambuilding, eventi. La natura si scopre a cavallo, a piedi ma soprattutto in bicicletta. Mountain Bike, biciclette elettriche e biciclette vintage perfettamente restaurate accompagnano le escursioni tra i borghi e le rocche del Montefeltro

Nello spirito ecologico del resort, i percorsi alla scoperta del territorio si effettuano a piedi, in bicicletta elettrica, a cavallo. Prima tappa Urbino, culla della cultura umanistica rinascimentale, per ammirarne le opere di artisti come Piero della Francesca, Raffaello e Bramante.

Poi Mondaino, rocca malatestiana al confine con la contea di Rimini, per visitare le stanze che videro stipulare i (brevi) trattati di pace tra Sigismondo Malatesta e Federico da Montefeltro.

E ancora, su per i castelli di Novilara, Candelara, Ginestreto, Fiorenzuola di Focara, adagiati su bellissime terrazze panoramiche prescelte dalle nobili famiglie pesaresi del passato, ora asservite al Papato, ora ai duchi di Urbino.

Senza tralasciare Gradara, per rivivere il contrastato amore tra Paolo e Francesca, sorpresi e messi a morte dal marito Gianciotto Malatesta, così come ricordato nel V Canto dell’Inferno dantesco.

Un viaggio di nozze alla scoperta dell’entroterra pesarese e urbinate, tra i più suggestivi d’Italia, con pievi, abbazie e borghi storici perfettamente conservati, splendidi palazzi rinascimentali e fortezze inespugnabili.

Dove i sapori della tradizione restano intatti e annoverano i classici della cucina marinaresca come le ricette tipiche della cultura contadina. Dove le strade secondarie scorrono sotto i raggi di biciclette a pedalata assistita, dove i sentieri appenninici si schiudono agli zoccoli dei cavalli, e i torrenti si lasciano violare dai piedi scalzi desiderosi di acqua incontaminata.

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