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Un’eclettica ristrutturazione dell’area Wellness dà vita al nuovo Parco Acquae, per trasformare Gubbio in un’oasi total regenerating

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Una grandiosa ed eclettica opera di ristrutturazione dell’area Wellness &Spa del Park Hotel ai Cappuccini, firmata dall’Architetto Simone Micheli, ha dato vita al nuovo Parco Acque, destinato a trasformare Gubbio in una vera destinazione per la rigenerazione totale.

L’ampliamento del centro benessere del Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, firmata dall’architetto Simone Micheli, è il frutto di una raffinata ricerca estetica, ma anche e soprattutto di un percorso progettuale fatto di intelligenza e strategie capaci di trasmettere, in maniera totale, lo spirito di straordinarietà che emana da questa terra.

Il Parco delle Acque ai Cappuccini rappresenta nelle intenzioni di Micheli un “nodo di memoria e di memorie”, un fitto intreccio di storie e di verità passate, presenti e future; intrise della storicità e del genio di un luogo al di qua e al di là del tempo, come è Gubbio.

Entrando nel Parco Acque ci si trova in una prima zona benessere con piscine, nella quale la matrice fluida e multiforme dell’acqua è meravigliosamente esaltata dagli interni accesi, ludici e interattivi.

La cordatura a rete, che tiene sospesa a mezz’aria, sopra la vasca olimpionica, un’enorme sfera gialla, i riccioli-fontane che ricambiano l’acqua e la passerella “stondata”, che separa la zona nuoto dalla prima zona idromassaggio, richiamano alla mente una contemporanea “età dell’oro”.

Il tema ludico e intraprendente permea ogni elemento di questo spazio che con le sue vasche d’acqua e gli arredi lucidi, stondati, poliformi, è dedicato all’esaltazione del rapporto tra uomo e acqua, trasformandolo in una vera e propria “opera simbolica”.

Questa stessa natura è riscontrabile nell’area più intima del centro, un’area fatta di pensiero e riflessione, nella quale idromassaggio e thalasso terapia sono non solo sinonimo di benessere del corpo, ma anche di fluida filosofia per l’anima.

“Tutto scorre” “Panta rei” avrebbe detto Eraclito se si fosse trovato immerso in questa realtà dal carattere unico e straordinario.

Come avviene per il mondo dell’arte e della creazione d’arte, il tema dello spazio-opera è riconducibile alla creazione di storie uniche, di incredibile originalità, che siano riconoscibili da tutti o quanto meno da molti.

Storie che vivano del loro “imprescindibile essere lì e non altrove”. E storie che avevano già cominciato a esistere all’interno di quello che, da oggi, si chiamerà “Parco Acque” grazie all’affresco di Arnaldo Pomodoro che l’Architetto Micheli ha sentitito il dovere di espandere e rivivificare con il proprio lavoro.

Dire che il Parco Acque ai Cappuccini è un “nodo di memoria e di memorie” significa comprendere la straordinarietà del luogo in cui questo progetto “non poteva non sorgere”.

Il progetto del centro benessere per l’Hotel ai Cappuccini si pone in perfetta continuità ideologica e ideale con quella che è la stessa storia del libero-comune di Gubbio, città perla del dominio dei Duchi di Urbino e crocevia di personaggi eminenti come Federico da Montefeltro, Cesare Borgia e i Della Rovere.

Una terra dunque intrisa di verità, animata da intelligenza, arte e fascino che, grazie al Parco Acque, può aggiungere un ulteriore prezioso tassello al suo racconto. Un tassello animato dalla meraviglia e dall’incanto che solo un’opera, concepita per possedere un alto valore contenutistico, formale e simbolico, può donare a un luogo.

Si tratta di uno di quei passi unici e eccezionali che sanno fare la differenza tra il restare bloccati sterilmente nel passato e il riuscire a coniugare il passato con il presente per volgere, vincitori e vittoriosi, verso un futuro.

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