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Glamour

Gli americani e la colazione

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Cosa non vedo l’ora di fare al mattino? La colazione ovviamente! Non importa in che parte del mondo mi trovi, la colazione è il mio pasto preferito della giornata. Datemi delle uova strapazzate con salmone affumicato e un avocado e mi renderete una persona felice. Ma quando menzionavo le mie scelte per la colazione ai miei amici americani, ricevevo commenti del tipo “Hai tempo per farlo al mattino?!” o “Wow! Non mangio uova da mesi!“, oppure “Non ho molta fame al mattino, quindi non faccio mai colazione”. Questo mi ha fatto pensare, cosa mangia veramente la maggioranza degli americani a colazione, se non niente? La verità potrebbe davvero sorprendervi. Infatti, risulta che quattro americani su dieci saltino la colazione per mancanza di tempo o di appetito al mattino. Se questo è sorprendente, il fatto che la pizza fredda e gli spaghetti, sempre freddi (sì, freddi) siano considerati una scelta di prima colazione preferita da molti potrebbe essere addirittura scioccante per molti di voi. Altre cose che troviamo nella lista sono ciambelle e coca-cola, burro di arachidi e sandwich alla banana e pancake con salse – non sorprendono quindi i problemi di obesità diffusi negli Stati Uniti.

Ora un piatto sulla lista della colazione americana di cui voglio davvero parlare oggi sono i cereali. Solo di recente, mentre gli americani hanno iniziato a scavare più a fondo alla radice dei loro disturbi alimentari, erano terrorizzati all’idea di scoprire di cosa fossero veramente fatti i cereali. E non erano solo le quantità estremamente elevate di zucchero a far parlare tutti, ma anche i grani raffinati che causano enormi danni al nostro organismo – per non parlare delle intolleranze alimentari in cui si può incorrere.

Ancora più interessante è venire a conoscenza di come i cereali non siano sempre stati il punto forte del mattino, come oggi. Inizialmente erano mangiati solo la domenica, quando le donne andavano in chiesa invece di preparare la colazione per la famiglia. Una volta che le donne sono entrate nel mondo del lavoro, invece, gli americani hanno cominciato a fare la colazione “conveniente”, “in scatola”, e in quantità significative ogni giorno. Una tendenza che ha raggiunto il picco massimo nel 1995.

Sfortunatamente, quando andiamo a prendere qualcosa dallo scaffale del negozio di alimentari, la maggior parte di noi arriva solo a leggere la parte anteriore del pacco. E ovviamente le società di marketing sono pienamente consapevoli di questo fatto. Ecco perché la maggior parte delle volte leggete cose sul fronte del cibo confezionato, compresi i cereali, come “aiuta a sostenere l’immunità del tuo bambino” o “abbassa il colesterolo” o “100% naturale” Ma non ci vuole molto per capovolgere un pacco e leggere di cosa siano veramente fatti i cereali: amido alimentare modificato, zucchero, sale, fosfato tripotassico, ecc. Insomma, sono abbastanza sicura che questo non sia cibo.

Non fraintendetemi, non penso che il cibo confezionato, come i cereali, dovrebbe essere vietato. Credo nella libertà di scelta. Ma ciò che incoraggio è la presa di coscienza e la piena consapevolezza di cosa si mangia. In modo tale che chiunque sia in grado di fare un acquisto sulla base delle reazioni del nostro organismo e non su quello che c’è scritto sulla parte anteriore di una confezione. In fondo, basta davvero poco per capovolgere un pacco e leggere gli ingredienti e i fattori nutrizionali di un alimento! Piuttosto, è una sana abitudine che vi invito a seguire nella vostra routine quotidiana. Ciò non toglie che, se una volta a settimana avete voglia di viziarvi e coccolarvi un po’, potete sempre scegliere di mangiare tutti i cibi raffinati che preferite. L’importante è non farlo ogni giorno.

Ma ovunque siate, in America o in Europa, qualsiasi cosa decidiate di mangiare, ricordate sempre… STAY FABULOUS!

FACEBOOK: https://www.facebook.com/AnastasiyaCrazeItaly/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/anastasiya_craze/
YOUTUBE: http://bit.ly/2rFVNrr

di Anastasiya Craze per DailyMood.it

 

 

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Eventi

10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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Celebrity

ANNAKIKI in tour con Annalisa

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Annalisa ha iniziato  il suo tour “Tutti nel Vortice Palasport” venerdì 8 aprile a Firenze incantando il pubblico con la sua straordinaria presenza sul palco e indossando anche due look della collezione Fall/Winter 24.25 di Annakiki.
La cantautrice  ha scelto con cura i suoi abiti e per i due look di apertura del live  ha optato per due creazioni uniche che incarnano perfettamente lo spirito audace e visionario della sua musica. I design futuristici e innovativi di Annakiki hanno trasformato Annalisa in una visione cyborg di grande impatto, aggiungendo un elemento di sorpresa e modernità allo spettacolo.
La collaborazione tra Annalisa e Annakiki è un perfetto connubio di talento e innovazione, che promette di stupire e incantare il pubblico in ogni tappa del tour.

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Eventi

La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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