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Venezia 74

Venezia 74, tutti i film italiani

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nee make upSono moltissimi film italiani in programma alla 74esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Alberto Barbera ha dichiarato “Siamo di fronte a una piccola Nouvelle Vague italiana”.
I titoli sono suddivisi nelle varie sezioni.

In Concorso sono quattro i film made in Italy. The Leisure Seeker, il primo film americano di Paolo Virzì interpretato da Helen Mirren e Donald SutherladAmmore e malavita, musical sulla camorra dei Manetti Bros.Hannah di Andrea Pallaoro, con Charlotte Rampling, e infine Una famiglia, di Sebastiano Riso, con Micaela Ramazzotti.

Anche in Orizzonti sono quattro i titoli in gara. Il primo, scelto come film di apertura, è Nico, 1988, di Susanna Nicchiarelli. Si tratta di un road-movie sugli ultimi anni di Christa Päffgen, musa di Warhol e cantante dei Velvet Underground, in arte Nico. Altro film “tricolore” è Brutti e cattivi di Cosimo Gomez, dove Claudio Santamaria, Marco d’Amore e Sara Serraiocco si improvvisano rapinatori fuori dal comune. Edoardo Winspeare invece racconta La vita in comune dentro un paese salentino. Alessandro Rak, insieme a Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, dirigono il film d’animazione Gatta cenerentola.

Il cinema italiano è naturalmente presente anche Fuori Concorso. Gianni Amelio presenta Casa d’altri, un corto girato ad Amatrice, a un anno dal sisma. Antonietta De Lillo invece gira il mediometraggio Il signor Rotpeter, ispirato a un racconto di Kafka, mentre Silvio Soldini, in Il colore nascosto delle cose, chiama Valeria Golino e Adriano Giannini per vestire i panni dei protagonisti. Francesco Patierno con Diva! ci porta nella vita dell’attrice Valentina Cortese interpretata da Greta Scarano, Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D’Amico, Isabella Ferrari, Carlotta Natoli, Anna Foglietta e Michele Riondino.

Dopo il successo dell’anno scorso, torna anche Cinema nel Giardino. Tra le anteprime in programma le prime due puntate di Suburra – La serie con Alessandro Borghi, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Nato a Casal di Principe di Bruno OlivieroControfigura di Rä Martino che racconta la storia di una troupe italiana a Marrakech, con Valeria Golino.

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Venezia 74

Speciale DailyMood Venezia 74 (Mostra del CInema di Venezia 2017)

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nee make upDailyMood.it presente alla Mostra del Cinema di Venezia 74 dal 30 Agosto al 09 Settembre 2017, come ogni anno, ha seguito la kermesse cinematografica realizzando uno speciale editoriale ricco di cinema, glamour e interviste ai protagonisti.

Lo speciale editoriale completo di Venezia 74 by DailyMood lo trovate qui:
https://www.dailymood.it/cine-mood/festival-del-cinema/biennale-venezia/venezia-74/

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Best of Nee Make Up– Speciale DailyMood Venezia 74 (Mostra del CInema di Venezia 2017)

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nee make upNee Make Up è stato sponsor dello Speciale DailyMood di Venezia 74 (Mostra del Cinema di Venezia). DailyMood, come ogni anno, ha seguito la kermesse cinematografica realizzando uno speciale editoriale ricco di cinema, glamour e interviste ai protagonisti.

Lo speciale editoriale completo di Venezia 74 by DailyMood lo trovate qui:
https://www.dailymood.it/cine-mood/festival-del-cinema/biennale-venezia/venezia-74/

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Cine Mood

Venezia 74: il trionfo di Guillermo Del Toro. The Shape of Water è il Leone d’Oro

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nee make up“Credo nella vita, nell’amore e nel cinema e resto qui su questo palco, con voi, pieno di vita, pieno di amore e pieno di cinema”. Così Guillermo Del Toro ha accolto il suo Leone d’Oro. Il regista messicano ha vinto grazie al poetico, romantico e sognante The Shape of Water. Un film che si può solo amare, che ti avvolge nella sua atmosfera fantasy e non ti lascia più. Un omaggio al cinema, un omaggio ai sentimenti. “Ho 52 anni, peso 110 chili e ho fatto 10 film – ha proseguito l’autore – c’è un momento nella propria vita e nella propria carriera in cui si cerca di fare qualcosa di diverso. Questo è stato il mio momento”. Del Toro ha poi concluso: “E’ il primo Leone d’Oro a un messicano e quindi lo dedico a tutti i registi latinoamericani, e li invito a crederci sempre, anche quando riceveranno dei no”.
Annette Bening e la sua giuria hanno fatto una scelta coraggiosa, premiando un’opera tanto autoriale quanto estremamente commerciale e popolare, di puro stampo hollywoodiano, che solitamente non riesce a ritagliarsi spazio in un palmares festivaliero. Se però il Leone d’Oro a Del Toro è assolutamente meritato, non si capisce perché la giuria abbia premiato il bellissimo Three Billboards Outside Ebbing, Missouri solo con il premio alla sceneggiatura e soprattutto che abbia totalmente escluso dai vincitori gli altri tre colpi di fulmine di questa Mostra, e cioè Mektoub, My Love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche, EX LIBRIS – The New York Public Library di Frederick Wiseman e First Reformed di Paul Schrader. Per tutti erano questi i titoli migliori della competizione: strano non averli visti salire sul palco della Sala Grande ieri sera.
Infatti, il Gran Premio della Giuria è andato all’israeliano Samuel Maoz, già Leone d’oro con Lebanon nel 2009, per Foxtrot (un riconoscimento molto a sorpresa), il Leone d’argento per la regia a Xavier Legrande per Jusqu’à la garde (che ha ottenuto anche il premio opera prima Luigi De Laurentiis) e la Coppa Volpi per l’interpretazione maschile a Kamel El Basha per The Insult, un dramma giudiziario, passato quasi inosservato durante i giorni della Mostra. “Non me l’aspettavo”, ha dichiarato l’attore quando ha ricevuto il premio e, per quanto la sua interpretazione sia meritevole di menzione, non ce l’aspettavamo neanche noi. Il Premio della Giuria se l’è aggiudicato Sweet Country di Warwick Thornton, mentre il premio Mastroianni all’attore/attrice emergente è andato, giustamente – e non è che ci fossero altri contendenti meritevoli –, a Charlie Plummer per Lean on Pete, rivelazione di cui sentiremo parlare in futuro.
La Coppa Volpi femminile è andata invece alla grande Charlotte Rampling (meritatissima, nonostante la concorrenza della straordinaria Frances McDormand) per Hannah di Andrea Pallaoro, unico film italiano a rientrare nel palmares finale. “Sono veramente emozionata” – ha detto emozionata l’attrice – per me è un onore, un valore aggiunto ricevere questo premio in Italia, paese che è per me vera fonte di ispirazione. Ho lavorato con tantissimi maestri italiani e se sono quello che sono lo devo soprattutto all’Italia e ai suoi artisti. Ora ricevo questo premio grazie ad un film diretto da un regista della nuova generazione”. Nuova generazione italiana che però, per il resto, non può dirsi affatto contenta del verdetto della giuria. Si sperava nei Manetti Bros, ma Bening & co. non hanno avuto, in questo caso, il coraggio necessario per premiare i fratelli romani.
A tenere alta la bandiera tricolore ci ha pensato Susanna Nicchiarelli, il cui Nico 1988 ha vinto come miglior film nella sezione Orizzonti. “Ringrazio Alberto Barbera di aver scelto il mio film – ha esordito la regista – un film complicato, girato per mezza Europa, con un cast internazionale, con tante musiche. E ringrazio chi ne ha reso possibile la realizzazione”. Chissà, se il film fosse stato selezionato nella competizione ufficiale, forse avrebbe avuto qualche chance. Ma sono solo ipotesi, suggestioni, probabilmente rimpianti.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it
Photo Credits: ©La Biennale di Venezia – foto ASAC

 

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