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Glamour

International Selfie Day – Mercoledì 21 giugno 2017

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After Sex Selfie”, “Belfie”, “Footsie”, “Helfie”, “Pelfie”, “Relfie”, “Suglie”, “Ussie”, “Welfie”: la selfie-mania non si ferma, ma la vera novità del 2017 sono gli “AirSelfie”, i selfie aerei

Cambio di prospettiva: quest’anno, i selfie prendono il volo grazie ad AirSelfie, la camera volante italiana da 61 gr che supera i 20 metri di altezza

Mercoledì 21 giugno 2017 si celebra l’International Selfie Day, la giornata mondiale, ideata dalla BBC nel 2014, dedicata tutti coloro che vogliono raccontare se stessi attraverso un autoscatto.
Il fenomeno “Selfie” è iniziato ufficialmente nel 2004, quando un utente di Flickr, piattaforma per la condivisione di foto, ha utilizzato il termine per la prima volta. Un trend che è esploso notevolmente in questi anni, se si pensa che oggi ogni persona si scatta in media 3 selfie al giorno e ciascuno di questi richiede almeno 16 minuti, dallo scatto fino alla pubblicazione, spendendo così un’ora del proprio tempo giornaliero (fonte: FeelUnique).
Tuttavia oggi parlare di selfie non basta più, anche i selfie hanno dei nomi più specifici a seconda delle parti del corpo che vengono ritratte o dei soggetti che li popolano.
Dalla “A” alla “Z” ecco alcuni dei selfie più famosi.
A come “After Sex-Selfie” abbreviato in “ASS” – corpo mezzo nudo, spesso a letto tra le lenzuola in atteggiamenti affettuosi.
B come “Belfie” – il selfie dedicato al lato B, introdotto da Kim Kardashian e ora un must per raccogliere fiumi di like dai propri seguaci.
F come “Footies” – piedi in primo piano, spesso con panorami mozzafiato o ambienti curiosi che lasciano intravvedere o immaginare situazioni e circostanze.
H come “Helfie” – capelli in primo piano (hair), al vento o acconciature perfette, l’importante è che siano i protagonisti.
P come “Pelfie” – dall’inglese “Pets”, rientrano in questa categoria tutti i selfie che hanno per protagonisti i propri animali domestici, cagnolini, gattini, di soliti buffi e soffici, che conquistano numeri altissimi di like.
R come “Relfie” – dall’inglese “Relationship”, proprio come Chiara Ferragni e Fedez o Jay-Z e Beyoncé, tra i primi a far impazzire i propri fan con i selfie di coppia. I Relfie raccontano l’amore romantico tra le coppie, con sguardi complici e innamorati davanti a panorami mozzafiato.
S come “Suglie” – dall’inglese “Ugly”. Si tratta di selfie nei quali le persone assumono smorfie deturpanti che li fanno apparire più brutti o dall’aspetto non gradevole.
U come “Ussie” – dall’inglese “Us”. E’ il selfie di gruppo. Il primo che ha aperto questo filone è il selfie hollywoodiano per eccellenza, scattato all’86esima cerimonia di consegna degli Oscar, nel 2014, quando Ellen DeGeneres ha raccolto intorno a sé i volti più noti del cinema, segnando una pietra miliare nella storia dei selfie.
W come “Welfie” – dall’inglese “workout”: allenamento; l’irrinunciabile selfie mentre ci si allena in palestra o all’aperto, l’importante è esibire il proprio fisico e la passione per il fitness.

Per tutti i “selfie-addicted”, quest’anno però c’è una novità irrinunciabile che sta rivoluzionando gli scatti. Basta alle solite foto banali con lo smartphone, finalmente al panorama non si dovrà più rinunciare e nei selfie di gruppo potranno essere inclusi tutti, senza stringersi e abbandonando il selfie stick! Tutto questo è possibile grazie ad AirSelfie, la camera volante che permette di realizzare selfie e video aerei, da prospettive fino ad oggi irrealizzabili.

Alcuni dei luoghi più scattati nel mondo, che rientrano nella Top 20 stilata da Instagram nel 2016, come Central Park a New York, il Ponte di Brooklyn, il Santa Monica Pier, Tower Bridge a Londra, il deserto di Dubai, sono stati scelti anche da AirSelfie, per mostrarli da angolazioni completamente nuove, durante l’AirSelfie Team Tour che a marzo 2017 ha toccato le principali città nel mondo, da Londra a Berlino, da Dubai a Singapore, da Giacarta a Tokyo, fino a Los Angeles e New York.
La più piccola e compatta flying camera, ideata da due giovani fratelli italiani, può essere integrata direttamente nella cover del telefono, disponibile per iPhone 6/6 Plus, 7/7 Plus, Samsung S7 Edge, che, grazie a una batteria interna, permette di ricaricarla in pochi minuti. Per gli appassionati di selfie più accaniti, è disponibile anche un Power Bank, delle stesse dimensioni della cover e anch’esso capace di contenere al suo interno il device per portarlo sempre con sé, che consente multiple ricariche complete garantendo giornate di autonomia.
4 micro motori Brushless, i più piccoli e potenti mai realizzati, e una foto-video camera da 5mpx sono racchiusi in un elegante e ultra-leggero (61gr) case in alluminio aeronautico anodizzato dal design italiano più piccolo di uno smartphone (6,7×9,4x1cm).
AirSelfie può essere utilizzato in ogni momento e in qualsiasi luogo, grazie alla sua user experience semplice e intuitiva. È sufficiente estrarlo dalla cover o dal Power Bank, e, una volta acceso, si collega automaticamente al proprio smartphone via WiFi ed è subito pronto al decollo. AirSelfie può prendere il volo direttamente dalla propria mano ed è comandabile dallo smartphone, attraverso un’App, dotata di tre diverse modalità di volo.
E’ possibile pubblicare immediatamente foto e video realizzati con AirSelfie sui propri social: tutte le immagini e i filmati vengono inviati automaticamente allo smartphone via WiFi e appaiono subito sull’app. Da lì è possibile selezionare i file da salvare nella galleria dello smartphone per procedere con l’upload sui propri social network preferiti, pronti a contare like e apprezzamenti da parte dei propri amici e follower.
AirSelfie è ora pre-ordinabile su Amazon Italia, con consegna prevista a luglio 2017, al prezzo di € 319 con la cover e di € 339 con il Power Bank, che può essere acquistato anche singolarmente a € 89. Debutterà sul mercato globale a luglio 2017 a un prezzo indicativo di € 300 e sarà disponibile anche in altre varianti di colore.

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Eventi

10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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Celebrity

ANNAKIKI in tour con Annalisa

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Annalisa ha iniziato  il suo tour “Tutti nel Vortice Palasport” venerdì 8 aprile a Firenze incantando il pubblico con la sua straordinaria presenza sul palco e indossando anche due look della collezione Fall/Winter 24.25 di Annakiki.
La cantautrice  ha scelto con cura i suoi abiti e per i due look di apertura del live  ha optato per due creazioni uniche che incarnano perfettamente lo spirito audace e visionario della sua musica. I design futuristici e innovativi di Annakiki hanno trasformato Annalisa in una visione cyborg di grande impatto, aggiungendo un elemento di sorpresa e modernità allo spettacolo.
La collaborazione tra Annalisa e Annakiki è un perfetto connubio di talento e innovazione, che promette di stupire e incantare il pubblico in ogni tappa del tour.

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Eventi

La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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