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Glamour

Clive Owen e Paolo Sorrentino portano al cinema la ri(e)voluzione di Campari Red Diaries 2017

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SVELATE LE 12 STORIE DI CAMPARI RED DIARIES 2017 E IL CORTOMETRAGGIO KILLER IN RED

Campari svela ufficialmente l’intero progetto Campari Red Diaries e le tante storie che lo compongono: una ri(e)voluzione in senso olistico del Calendario Campari che si è inaugurato il 24 gennaio a Roma, la città simbolo del cinema italiano.
Con l’obiettivo di portare in scena il concetto che “ogni cocktail racconta una storia”, Campari Red Diaries celebra i cocktail stessi come forma d’arte e potente veicolo espressivo, raccontando le esperienze che ispirano i bartender a ideare e condividere le loro creazioni.
Killer in Red, il cardine del progetto, è un intrigante cortometraggio diretto dal pluripremiato regista di fama internazionale Paolo Sorrentino e interpretato dall’attore hollywoodiano Clive Owen.
Ambientato in un esclusivo locale, questo noir che presenta gli inconfondibili tratti stilistici di Sorrentino vede il premio Golden Globe Clive Owen calarsi nei panni di un uomo come tanti che assume le sembianze di Floyd, un celebre bartender nei primi anni Ottanta, mentre immagina la storia che sta dietro alla creazione del cocktail Killer in Red. Il film si sviluppa su due piani temporali, ritraendo magnificamente l’incredibile energia che caratterizzava lo spirito di allora con un cast di oltre 170 attori e l’uso di costumi originali del periodo.
La leggenda narra che Floyd abbia un talento nel leggere la mente dei clienti e servire quindi il cocktail perfetto per il carattere di ciascuno. Nel corso della storia, questo presunto talento permette a Floyd di conoscere la “Signora in rosso”, interpretata dall’attrice franco-svizzera Caroline Tillette. Più il cortometraggio prosegue, più il pubblico inizia a sospettare che la “Signora in rosso” sia assai più complicata di quanto Floyd avrebbe mai creduto … Come spesso accade in molti film di Sorrentino, il finale è aperto ed è lo spettatore a dover trarre le proprie conclusioni, in linea con la filosofia di Campari secondo cui ogni cocktail racconta una storia, e a narrarla è il suo creatore, il bartender.

Clive Owen, star protagonista di Killer in Red, commenta: “Non potevo dire di no al progetto Campari Red Diaries. Mi è subito piaciuto il fatto che fosse un cortometraggio con una vera storia e non uno spot pubblicitario, e mi ha attirato molto il fatto che a girarlo fosse Paolo Sorrentino. Penso che Sorrentino, con la sua immaginazione visionaria, sia uno dei migliori registi in circolazione.
Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore di Killer in Red, aggiunge: “Sono orgoglioso di partecipare a questo progetto Campari per due motivi: innanzitutto per gli artisti incredibili che hanno avuto il privilegio di collaborare con il marchio in passato: ora il mio nome è pronunciato insieme a quello di Depero, Fellini e altri, forse immeritatamente. Poi perché questo progetto, almeno per come l’ha inteso Campari, è insolito, e io amo i progetti pionieristici.”
Se Killer in Red dà il via a questa campagna magistrale, il viaggio di Campari Red Diaries punta a dare un volto all’estro e al talento dei bartender in modo autentico con 12 storie di cocktail create da alcuni tra i professionisti più bravi del mondo, fruibili attraverso video diretti dal giovane regista emergente italiano Ivan Olita. Gli spettatori vengono guidati nella magia che sta dietro alla creazione di ogni cocktail Campari, ponendo al centro la cultura della mixology nelle sue più svariate declinazioni. Ciascuna di queste storie coglie la personalità dei bartender e delle loro narrazioni in maniera intima, e gli spettatori ne vengono coinvolti come quando scelgono un cocktail.

Come da tradizione del calendario Campari, nonché per confermare la vera ri(e)voluzione di Campari Red Diaries, i protagonisti di Killer in Red e i bartender su cui sono basate le 12 storie di cocktail saranno immortalati in un Calendario Campari Red Diaries firmato dall’acclamato fotografo argentino Ale Burset, che coglie la vera essenza di ogni storia e del suo narratore. Come negli anni scorsi, sono state stampate soltanto 9.999 copie che non andranno in vendita, ma saranno distribuite in tutto il mondo agli amici di Campari come ricordo.

Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer del Gruppo Campari, commenta così: “È con grande entusiasmo che lanciamo a Roma questa campagna davvero unica che ci permette di tornare a sorprendere e deliziare gli appassionati di Campari in tutto il mondo portando il marchio in un territorio inesplorato. L’utilizzo del film come veicolo di comunicazione ci ha permesso di ritrarre l’estro poliedrico necessario per la creazione dei cocktail e, al tempo stesso, di continuare a porci nuove sfide per far diventare sempre di più il nostro iconico brand un celebre marchio globale contemporaneo.
“La campagna di quest’anno adotta un nuovo mezzo di comunicazione senza spezzare i legami con il Calendario Campari. È proprio questo l’approccio di Campari: innovare, senza mai dimenticare la nostra tradizione. Sono molto fiero del risultato, che attribuisco ai tanti professionisti con cui abbiamo avuto la fortuna di collaborare, da Paolo Sorrentino a Clive Owen, Ale Burset e Ivan Olita, ciascuno dei quali ha lasciato il proprio segno non solo all’interno del progetto, ma nella storia del brand.
J. Walter Thompson Milano ha ideato il concept di Campari Red Diaries, compresa la storia originale Killer in Red, di cui Paolo Sorrentino ha firmato la sceneggiatura. Campari Red Diaries, e quindi anche Killer in Red, sono una produzione Filmmaster Productions.

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Eventi

10·Corso·Como e Yohji Yamamoto annunciano la mostra Yohji Yamamoto. Letter to the future

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Per la prima volta in Italia uno speciale progetto espositivo dell’emblematico designer.
10·Corso·Como Galleria, 16.5 – 31.7.24

Nel nuovo capitolo di 10·Corso·Como, secondo la visione di Tiziana Fausti, lo spazio espositivo della Galleria continua la sua programmazione dedicata alla cultura della moda con un progetto speciale del designer che ne ha provocato e ispirato estetiche e immaginari: Yohji Yamamoto. Conosciuto come il poeta del nero, fin dall’inizio della sua carriera, il lavoro di Yamamoto è stato riconosciuto per aver sfidato le convenzioni dello stile. Le sue collezioni hanno ridefinito l’idea di bellezza, sovvertendo gli stereotipi, alla ricerca di una nuova geografia del corpo e di una silhouette universale.

Presentato da 10·Corso·Como e Yohji Yamamoto, il progetto curato da Alessio de’Navasques – curatore e docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma – raccoglie un dialogo tra capi iconici di sfilata, collezioni recenti e future, in un climax ascendente e immersivo. Dal 16 Maggio al 31 Luglio 2024 negli spazi della Galleria saranno protagonisti gli abiti in un flusso dove ogni forma, taglio e geometria, trasmette un’idea di futuro e oltre il tempo.

La luminosità della rinnovata Galleria di 10·Corso·Como – ritornata alla sua essenza di spazio industriale – evoca un allestimento puro e lineare, per restituire un’infinita e universale, misteriosa bellezza. In un percorso concepito come un’unica installazione, è chiaro il messaggio di Yohji Yamamoto a Milano e all’Italia, come luogo della creatività per antonomasia. “Io voglio disegnare il tempo” aveva affermato nell’idea di continuità tra passato e presente, che ha condiviso in tutta la sua carriera. Il percorso espositivo indaga l’opera dello stilista che ha fatto della poesia degli abiti strutturati, ma eterei, tagliati e riassemblati – dove penetra lo spazio dei nostri pensieri, delle nostre emozioni – la sua firma di riconoscimento.

Una dichiarazione sul senso universale della forma attraverso i colori assoluti del bianco, del nero e del rosso: gli abiti diventano parole di una letteratura sul rapporto tra corpo e spazio. Per il designer non è un corpo oggettivato da segni e codici di riconoscimento del genere, ma è un corpo che agisce sull’abito e lo trasforma: una moda radicale, che valorizza l’interiorità di chi li indossa.

Yohji Yamamoto.
Letter to the Future
A cura di Alessio de′ Navasques
10·Corso·Como Galleria
16.5 – 31.7.2024
Tutti i giorni: 10.30 – 19.30
Ingresso libero

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Celebrity

ANNAKIKI in tour con Annalisa

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Annalisa ha iniziato  il suo tour “Tutti nel Vortice Palasport” venerdì 8 aprile a Firenze incantando il pubblico con la sua straordinaria presenza sul palco e indossando anche due look della collezione Fall/Winter 24.25 di Annakiki.
La cantautrice  ha scelto con cura i suoi abiti e per i due look di apertura del live  ha optato per due creazioni uniche che incarnano perfettamente lo spirito audace e visionario della sua musica. I design futuristici e innovativi di Annakiki hanno trasformato Annalisa in una visione cyborg di grande impatto, aggiungendo un elemento di sorpresa e modernità allo spettacolo.
La collaborazione tra Annalisa e Annakiki è un perfetto connubio di talento e innovazione, che promette di stupire e incantare il pubblico in ogni tappa del tour.

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Eventi

La mostra “QUEEN UNSEEN / Peter Hince” incontra il genio artistico di Marco Nereo Rotelli in occasione della Milano Design Week 2024 con l’evento “Freddie’s Mirrors”

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Dal 16 al 21 aprile 2024, in occasione della Milano Design Week 2024, presso Fondazione Luciana Matalon e nell’ambito della mostra “Queen Unseen | Peter Hince” il mondo della musica e del design si contaminano in “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli in cui le parole delle canzoni dei Queen diventano cifra espressiva impressa su specchi vintage.

Il 16 aprile alle 11.00 in programma la live performance inaugurale dell’artista.

Si moltiplicano le proposte per il pubblico per vivere in maniera sempre nuova l’esperienza della mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince”, ospitata e prorogata dato il grande successo sino al 5 maggio presso la Fondazione Luciana Matalon di Milano.

Anche in occasione della Milano Design Week 2024, uno degli eventi artistici e mediatici più importanti al mondo, il viaggio nel mondo della celebre band raccontato attraverso le bellissime immagini inedite di Peter Hince, road manager e assistente personale di Freddie Mercury, e da rari oggetti e cimeli, non poteva che essere arricchito da una proposta originale per offrire al pubblico un’esperienza aggiuntiva.

Dalla contaminazione della musica anni ’70 e del design di quell’epoca attualizzato in chiave moderna nasce l’idea di “Freddie’s Mirrors”, un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che sarà protagonista presso la Fondazione Luciana Matalon dal 16 al 21 aprile, all’interno della Mostra già in essere e che è pensato come omaggio ai testi delle canzoni di una band così simbolica.

Il concept consiste in una serie di iconici specchi ad unghia vintage (il famoso modello progettato dall’architetto Rodolfo Bonetto), tutti diversi e disposti in un cerchio magico, che verranno personalizzati con alcune parole tratte dalle canzoni dei Queen, secondo la cifra stilistica che contraddistingue Rotelli, la scrittura di/segnata.

La creazione delle opere avverrà durante una live-performance di Rotelli in occasione della inaugurazione il 16 aprile alle ore 11.00: gli specchi rimarranno allestiti per tutta la durata della Design Week e potranno anche essere successivamente acquistati.

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