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Collezioni Donna

La collezione prêt-à-porter Dior autunno-inverno 2016-2017

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Il 4 marzo la collezione prêt-à-porter Dior autunno-inverno 2016-2017 è stata svelata nel Cortile Quadrato del Louvre.

All’interno della struttura temporanea eretta nel Cortile Quadrato del Louvre, gli ospiti della sfilata Dior prendono posto lungo una passerella dal look futuristico. Le pareti circolari di tre corridoi si riflettono all’infinito in specchi per annunciare una collezione contemporanea, all’insegna dell’accumulo e del trompe l’œil.
Progressivamente, di passaggio in passaggio, le silhouette – inizialmente nere dal tailleur Bar alla borsa – si arricchiscono di colori e ricami, mescolati e abbinati liberamente. Una ricerca di essenzialità volta a raggiungere l’essenza della femminilità immaginata da Christian Dior fin dal 1947: semplice, in grado di esaltare la sensualità del corpo con capi perfettamente strutturati, animata dalla passione dello stilista per i colori e i fiori. La collezione traspone questo spirito New Look nello stile di una donna moderna, che seduce in modo inaspettato. Una donna che indossa décolleté asimmetrici che scoprono le spalle, e che sceglie tailleur coordinati, classicamente parigini, per svelare le gambe con una gonna in tulle trasparente.
Il suo gioco di seduzione è un gioco di stile, l’espressione spontanea di una personalità che ama esprimersi all’insegna della libertà. I motivi vegetali di una maglia si incontrano e scontrano con i fiori ricamati di una gonna, borse e gioielli si indossano accumulati, e anche le pellicce sono protagoniste di mix and match che mescolano volpe, cincillà e visone. Non mancano nemmeno i giochi di apparenze: un lembo a contrasto, cucito sul collo di una giacca, diventa una sciarpa; le fodere dei cappotti-abiti, adornate da motivi, imitano una lunga gonna. Effetti ottici che ricordano l’approccio della linea Trompe L’œil immaginata da Christian Dior per l’estate 1949: allora come oggi, quest’arte dell’illusione si coniuga con il savoir-faire degli atelier della Maison, al servizio di una femminilità decisa.

La collezione: sagome scure come pagine bianche da cui emergono silhouette dal nero denso, consistente, ricamato e trapuntato. Seguono velluti devoré dipinti a mano, jacquard colorati ispirati a un disegno iconico di Monsieur Dior (quello dell’abito Ice-Cream), frammenti di colore, motivi ricamati sopra altri motivi stampati, tocchi di maculato… Tutto è all’insegna della mescolanza e dell’accumulo, per delineare i contorni di una femminilità in movimento: lo stile elettrico di una donna parigina anticonformista e avida di territori non ancora addomesticati. Ludica, eccentrica, accessoriata. Seduce. Si afferma. Si diverte.
I décolleté si ammantano di sensualità; le spalle sono drappeggiate o scoperte, nascoste o denudate; la pelle si mostra, senza pudore. I volumi e le silhouette nascono da uno stravolgimento dei capi e da un cortocircuito stilistico. I riferimenti al guardaroba maschile e agli abiti da lavoro sottolineano l’incedere volitivo di una donna esploratrice della giungla urbana. Le falde sono asimmetriche, talvolta esagerate; grandi tasche da giacca workwear o ampie martingale abbottonate reinterpretano la linea del tailleur Bar. Silhouette Dior dai volumi generosi definiscono un nuovo realismo della donna Dior, libera e dinamica, attuale e intuitiva.
Gli accessori: anelli come sculture assemblate, ear cuff con multiclip. Borse come portafogli giganti, ricche di scomparti, abbinate a custodie per occhiali portate a tracolla. Una nuova icona della Maison Dior: una borsa interamente ricamata o in pellami esotici (struzzo, coccodrillo, lucertola), che si mescolano tra loro in un contrasto estetico.

Il parter di ospiti
Jessica Alba, Natalia Vodianova, Rosamund Pike, Riley Keough, Wang Luodan, Pierre Niney e molte altre celebrità si sono ritrovate nel Cortile Quadrato del Louvre per assistere alla sfilata della collezione Dior prêt-à-porter autunno-inverno 2016-2017. Scopri nel video le loro opinioni.

CREDITI IMMAGINI: ©DIOR.COM
CREDITI EDITORIALI: ©DIOR.COM
CREDITI IMMAGINI COPERTINA:  ©Adrien Dirand

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Collezioni Donna

ACT N°1 Collezione Autunno Inverno 2024/25

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La nuova collezione ACT N°1 e la sua rappresentazione attraverso gli abiti e le immagini è un omaggio al cinema, una poesia d’amore per l’arte cinematografica e il suo linguaggio analogico, dal passato ad oggi. Non solo amore per le immagini che scorrono sul grande schermo ma per il rito, ormai scomparso, di sedere in una grande sala al buio e lasciarsi incantare dal silenzio e dallo schermo argentato. La nascita del cinema, le tecniche di ripresa, il linguaggio espressivo tolto alle parole e lasciato ai volti, è ciò che Luca Lin ha scelto per comunicare la sua nuova collezione.

Nel video, sono i volti dei personaggi intepreti della collezione a raccontare un sentimento quotidiano che diventa dolore, angoscia, sofferenza del vivere oggi. Ogni look è studiato per comunicare un animus diverso. La collezione parte dalla decostruzione del guardaroba maschile e di un capo femminile, il corsetto con i suoi lacci e le sue limitazioni. La stratificazione parla di sovrastutture sociali da superare. L’effetto è loose e over, con capi scivolati e sovrapposti. Il fit è ampio sia nei capospalla sia nei pantaloni con elastico in vita. Le giacche sono super-over, esasperate nelle proporzioni. La camicia è il prodotto della stratificazione di tre camicie, le t-shirt sono una sopra all’altra, così come le giacche.

Anche i colori usati in degradè, parlano di un incontro tra il grigio urbano e i toni della terra. Antracite, cemento, nuvola, terra, beige, neutri, il contrasto tra bianco e nero. Il verde militare.

Nella storia, alla fine, c’è un senso di liberazione e di integrazione attraverso la rappresentazione del Mahjong, gioco tradizionale in Cina, che unisce diverse età e culture. E una lezione intensa: la guerra è sofferenza e non importa quale guerra sia, non importa da quale parte stai. La guerra è giusta solo se si chiama pace.

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Alla scoperta di Fez con la collezione Primavera/Estate 2024 di Niù

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«Un viaggio in Marocco, per conoscere, comprendere e ricordare.
Un incontro cercato, preparato, studiato per poi lasciarsi
sorprendere dalla magia dei luoghi e delle persone.
Un’esperienza di vita autentica, per guardare con i nostri occhi,
senza lasciarci condizionare dai racconti altrui».

Serena Cibischino, fondatrice e CEO di Niù.

Per la collezione Primavera/Estate 2024, Niù è volato in Marocco, pronto ad assaporare appieno la cultura, la spiritualità, l’energia potente e dinamica delle sue terre.

Il profumo del tè alla menta si spande per i vicoli di Fez, luogo d’ispirazione per la prima parte della collezione, con la sua Medina brulicante di vita, con gli stucchi che rivestono i palazzi e lo zullayi, il mosaico in terracotta smaltata di cui moschee e le scuole coraniche sono ricoperte. Qui si incontrano le tante nuance della terra, del grano, delle spezie come la curcuma, oltre al verde sgargiante della torre simbolo della città. Qui si respira il Maghreb più colto e le persone si muovono con una spontaneità che lascia il segno.

Queste suggestioni danno vita a fantasie, abbinamenti di colore e di stoffe, giochi di volumi e lunghezze da cui prendono corpo i capi Niù. Gli ampi pantaloni palazzo sono abbinati a capispalla dal peso leggero in vista della primavera, a top annodati sotto al seno o a lunghi abiti con stampe che richiamano i decori geometrici tipici del luogo.

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LGNC reveals its 2024 Fall Winter collection “THE WORLD AFTER US”

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LGNC unveils its FW24 collection, “THE WORLD AFTER US”. After several seasons of communicating around an apocalyptic storytelling, the designers wanted to continue the story and impose their vision through this new collection, while remaining true to their commitments and values.

The codes and the DNA of LGNC are established, making it possible to present a complete and modular wardrobe. LGNC focused here on their retro futuristic DNA but even more on its motto : “STREETCARE”. For them, clothes are a way of healing individuals.

This results in tight or oversized cuts, playing with materials that they consider to be second skin, such as leather, pony hair or stretch fabrics. Playing with their very high signature collars to protect or their repeating rivets, these designs are a way to seal the clothing and make a shell out of it. A lot of details and codes that make perfect sense to their motto.

You will find here the perfect wardrobe to heal.

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